Quindici minuti d'auto più in là a volte si nasconde un mondo che non assomiglia per niente a quello da dove proveniamo.
Poco sopra Messina, con un panorama sullo stretto da togliere il fiato, in una mattinata assolata e frizzantina, arrivo in un piccolo villaggio a me sconosciuto: San Filippo Superiore.
Sono qui per incontrare qualcuno che non conosco ancora, che mi mostrerà qualcosa che potrebbe essere magnifico o fatto male, ma chi mi ha mandato qui è qualcuno che conosco già bene e che fa le cose meravigliosamente (ciao Marco!), quindi vale la pena fare una bella gita.
Il villaggio è minuscolo, fatto di stradine strettissime, muschio, vecchi lavatoi e una scuola elementare, la gente saluta e sorride; mi piace.
Mi accoglie Nino, la persona che non conoscevo, ma siamo subito amici, mi fa strada per i vicoli mentre inizia a raccontarmi.
Ci fermiamo davanti ad una porta, in un vicolo stretto, vicino a questo lavatoio, qui si trova il Museo del Grano.
Un piccolo e signorile edificio su due piani fa da scrigno a tesori di valore inestimabile: cultura e tradizioni contadine.
Hanno esposto qui attrezzi antichi, macchinari meno antichi, spighe gialle e spighe con lunghe "barbe" nere, barattoli di chicci piccoli e grandi e poi un bel mulino con grandi macine di pietra.
Al piano di sopra c'è un bellissimo ballatoio e ci sediamo a parlare un po'.
La cosa più affascinante, nonostante la mia passione per i grani antichi, la mia ossessione per tutto ciò che gira intorno al mondo della panificazione, non sono le spighe o i quadretti e nemmeno gli attrezzi antichi, nemmeno la grossa pietra che i buoi usavano per battere le spighe, nè la macchina per pulire e separare i semi, e quasi neanche il mulino. La cosa più affascinante qui è la passione, l'umiltà, la caparbietà di un gruppo di persone e per me principalmente di quest'uomo che mi racconta gli sforzi e la volontà di recuperare il nostro passato.
Facciamo un giro per il villaggio, vediamo un forno a legna, parliamo ancora tanto ed è ora di andare a prendere il mio piccolo bimbo dai capelli color del grano, ma tornerò ancora, userò presto la loro farina di segale e non smetterò mai di parlare di grani siciliani e di pane buono.
Grazie Nino Bebba per la bellissima giornata!