venerdì 30 gennaio 2015

Qual è il prezzo della salute?

Quando tutto sembra avere un prezzo, l’ultima cosa a cui si pensa è la salute del Pianeta e dei suoi abitanti. La salute non ha prezzo. Si dice così, ma si fa diversamente, a partire da cibo indecente fino ad arrivare ad abbigliamento e arredi, tutto rigorosamente low-cost, ma spessissimo dannoso e altamente inquinante.
Una volta si parlava di qualità-costo, al giorno d’oggi sono molte di più le varianti da prendere in considerazione se vogliamo fare la scelta giusta.
Facciamo un esempio facile per dimostrare questo punto di vista.

Da qualche tempo sugli scaffali del supermercato e nelle dispense di pizzerie e ristoranti ha trovato impiego l’olio di palma, per citare uno degli ingredienti più controverso del momento.
Costa poco e rende tanto. Ma la qualità? E l’impatto sull’Ecosistema? E’ tutto nero su bianco, disponibile a chiunque abbia voglia di farsi un giretto sul web.
E’ impiegato in larga scala, dai detergenti per la casa a quelli per la cura del corpo e dei capelli, rossetti e burro cacao, cere per lucidare, gelati, merendine e cibi confezionati, lubrificanti industriali, carburanti, oli per fritture.
Inevitabilmente la richiesta è cresciuta a ritmi vertiginosi e chiaramente si deve fare spazio per altre piantagioni di palme da olio e poi altre ancora, con drammatiche conseguenze per l’Ecosistema.
Si rade al suolo la foresta tropicale, si uccide la fauna selvatica, inclusi rinoceronti, tigri, oranghi, si cacciano via le popolazioni indigene per accaparrarsi le loro terre, tutto ciò per mero profitto.
Per quanto riguarda i rischi per la salute umana anche qui la situazione non è rosea. Si parla di rischio obesità, malattie cardiovascolari, il suo consumo è associato ad elevati livelli di colesterolo cattivo nel sangue, causa infarti e ictus, ipertensione ed è altamente cancerogeno.
Adesso tiriamo le somme: quanto costa un chilo di olio di cocco?

Con lo stesso principio è possibile calcolare il costo di qualsiasi altra cosa, sia essa cibo o altro.
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Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente è che perdono la salute per fare i soldi e poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere né il presente né il futuro. Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.”

Dalai Lama

mercoledì 28 gennaio 2015

Formule magiche e pozioni di strega??? Forse.....



Nonostante la tradizione voglia che la pasticceria sia vista come una scienza perfetta in cui panetti di burro, uova, panna e latte non possano trovare sostituto alcuno, la cucina naturale e vegana ha ormai dimostrato in numerosi nuovi modi che questo non è assolutamente vero.
Capitoli affascinanti e golosissimi si sono scritti su come si possa creare il dessert più sano ed etico senza dover rinunciare al gusto.
Esistono guide precise su come sostitituire i prodotti di origine animale con più sostenibili e leggeri ingredienti vegetali.

Così le uova trovano rimpiazzo nell'utilizzo di semi di lino, semi di chia, banane mature, salsa di mele.
Il latte vaccino non potrebbe essere più semplice da sostituire grazie alle alternative vegetali prodotte da riso, avena, farro, orzo, mandorle, nocciole e soia.
L'olio extravergine d'oliva trova splendidamente utilizzo in quasi tutte le preparazioni e costituisce, a mio avviso, la scelta più salutare anche ad alte temperature, è italiano e fa bene! L'olio di cocco biologico e assolutamente NON raffinato ma vergine, è molto utilizzato nella pasticceria crudista ed è ben noto per le mille qualità e benefici per la salute.
Io non utilizzerei invece gli oli di semi, anche se spremuti a freddo e bio, poiché in cottura, superati i 160 gradi rilasciano sostanze non benefiche.
Anche la soia per me è un no-no, non mi piace e non mi fido di nessun prodotto se non di prodotti fermentati come tamari, miso e tempeh....ma stiamo sconfinando nel campo del salato!


Per quanto riguarda la facilità d'esecuzione, qui vince la pasticceria vegana al 100%! Non ci sono uova da far impazzire, panna da smontare, burro da stracciare.....una passeggiata di salute (letteralmente!).
Le noci, le mandorle, le nocciole, i pistacchi diventano indispensabili e il cioccolato amaro riacquista il suo valore nutrizionale perché puro e non un suo surrogato.
Non è difficile capire che, a questo modo, il dolce diventa un pasto importante e non uno sterile e molte volte malsano strappo alla dieta.
Vi basta?