martedì 22 novembre 2016

Torta di mele nocciole e cannella



Una torta umida, profumata e golosissima. Un must per i pomeriggi più freddi e grazie alla cannella un toccasana per i malanni di stagione.
Questa torta può essere servita capovolta o dritta ed è bella in entrambi i modi. La ricetta è, come sempre, priva di ingredienti animali, semplice e, con un po' di pazienza e fatta eccezione per la cannella, a km 0.
Ecco gli ingredienti:

200gr di farina di grano tenero, io uso Maiorca, ma una tipo 2 può andare bene
60gr di nocciole macinate insieme a mezza stecca di cannella
150gr di zucchero integrale dulcita o grezzo + 1 cucchiaio e 1/2 per le mele
220gr di latte di riso
50gr di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino da caffè di bicarbonato
1 cucchiaio raso di aceto di mele non filtrato
3 mele rosse
il succo di mezzo limone
un pizzico di vaniglia del madagascar

Accendete il forno a 180°.
Sbucciate le mele e tagliatele in fettine abbastanza sottili e mettetele in una ciotola (potete usare la stessa per l'impasto), cospargetele con il cucchiaio e mezzo di zucchero e il succo di limone e mescolate bene.
Disponetele sul fondo di una tortiera tonda, precedentemente unta con olio extravergine e infornate per il tempo di preparazione dell'impasto.


Nella stessa ciotola che avete usato per le mele, riunite gli ingredienti secchi ed a seguire quelli umidi, tenendo per ultimi bicarbonato ed aceto di mele. Mescolate bene con una frusta e versate sulle mele.
Infornate la torta per 30/35 minuti e fatela raffreddare prima di sformarla.

giovedì 4 agosto 2016

Lezione: La parmigiana: tradizione o innovazione?


Ecco un piatto della tradizione siciliana che, per quanto mi riguarda, merita un po' di spazio tutto suo.
Un piatto di indiscutibile successo e caro a tutte le famiglie, ma siamo onesti, famoso anche per la pesantezza.
In un passato quasi remoto, io non riuscivo a concepirne la natura, davvero troppo imponente, di strati e strati di calorica abbondanza. 
Ma è veramente indispensabile trasformare questo classico della cucina meridionale in uno svuota-dispensa?
Io penso di no, anzi, da quando ho apportato qualche modifica, riesco ad apprezzarlo ed a trovargli una giusta sistemazione all'interno di una cena con più portate. 
Partiamo dalle basi. 
La parmigiana di melanzane, nonostante abbia subito molte variazioni in giro per il mondo (e penso di sapere perchè), è un trionfo di melanzane, rigorosamente fritte, pomodoro, basilico e altre mille variabili.
E se volessimo renderla più leggera, magari anche vegana? Se volessimo farla diventare un contorno gradevole o leggero pasto accompagnato da un'insalata?
Vi racconto cosa faccio io.


Partiamo dalla preparazione delle melanzane, che nel piatto originale vanno messe sotto sale per alcune ore, poi risciacquate e fritte. Procedimento lungo, poco salutare e onestamente troppo dispendioso in termini di energia quando fuori fa caldo. 
Io accendo il forno a 170 gradi, taglio le melanzane a fette, le dispongo in file su di una placca da forno, non accavallandole ma disponendole in unico strato, le cospargo di sale integrale e olio extravergine buono e, quando il forno è a temperatura, le inforno fino a doratura: circa 15-20 minuti, a seconda dello spessore delle fette. Una volta cotte le melanzane, le irroro con un filo d'olio extravergine, così saranno umide come quelle fritte, ma l'olio è crudo e fragrante.
Adesso abbiamo le basi per la nostra parmigiana leggera e non ci resta che scegliere, a seconda del nostro gusto e della disponibilità, gli altri ingredienti.
Non può mancare delle passata di pomodoro, ristretta in padella, salata e condita con olio a crudo, una volta pronta, può anche essere allungata un po' con acqua leggermente salata. Potete anche usare delle fette di pomodoro crudo, salate, sostituendo così la salsa di pomodoro.
Usate abbondante basilico fresco e sostituite il parmigiano con semi di canapa e pangrattato, o semi di girasole o zucca o mandorle, tostati e macinati, sempre insieme a pangrattato e un po' di sale.
Fatene 4 strati, alternando uno strato di melanzane, pomodoro, basilico, pangrattato e semi ed infornate a 170 gradi per 20 minuti.
Buona leggerezza a tutti!

Orecchiette integrali, crema di piselli, zucchine e bietola



Per 2 persone:
180 gr di orecchiette integrali 
1 zucchina
4 foglie di bietola
1 cipolla piccola
100 gr di piselli secchi
Semi di canapa decorticata
Olio extravergine d'oliva
Sale integrale di Monthia

Procedimento
Questa ricetta devo darvela assolutamente perchè è incredibilmente gustosa. 
La parte in cui vi dilungherete un po' di più è la preparazione della crema di piselli secchi, ma se volete prepararla in due giorni potete conservare la crema in frigo e completare il piatto l'indomani. 
L'importante è sciacquare bene e poi mettere a bagno i piselli secchi per qualche ora, la cottura risulterà più veloce ed omogenea. 
Cuocere i piselli in acqua (non troppa), finchè non si saranno disfatti e poi salare. Il doppio del volume d'acqua dovrebbe essere sufficiente per ottenere un risultato cremoso una volta frullati i piselli. Aggiungete acqua al bisogno in modo da ottenere un composto abbastanza denso e corposo che, se messo in frigo, si solidificherà. 
In una padella cuocete la cipolla affettata sottilmente, insieme alla zucchina a quadretti e la bieta privata dei filamenti e tagliata a pezzetti. Aggiungete un filo d'olio abbondante e lasciate scaldare bene su fiamma viva. Salate e aggiungete mezzo bicchiere d'acqua ed un coperchio. 
Nel frattempo cuocete le orecchiette e riservate un po' d'acqua di cottura al momento di scolarla. 
Mantecate la pasta con la crema di piselli e se serve diluite con acqua di cottura della pasta, aggiungete quindi le verdure cotte in padella, una spolverata di semi di canapa decorticata ed una foglia di basilico fresco. 


mercoledì 29 giugno 2016

Orto in terrazza e indipendenza


Chi ha adottato uno stile di vita naturale difficilmente apprezzerà prodotti commerciali, questo è assodato, ma con l'andare del tempo anche prodotti biologici certificati non convincono più del tutto. La cosa più bella e affascinante della vita "all'antica" è riscoprirsi in grado di fare tutto in casa, quasi tutto.
Per ciò che non si riesce a fare da soli, rimane l'antichissimo baratto e i produttori locali naturali.
L'orto in terrazza, se si possiede anche un piccolo spazio esterno esposto a sud, è sicuramente da non sottovalutare, in termini di risparmio, gratificazione e qualità del prodotto ottenuto.
L'azione antidepressiva di questa pratica è da Nobel e, non appena assaggerete la prima foglia di insalata, condita un secondo dopo averla staccata diventerete irreversibilmente viziati.
Non tutti si sentono portati per il giardinaggio, questo potrebbe costituire un limite, ma a questo riguardo poco potrà fare il mio piccolo blog, tranne che consigliarvi di provarci e garantirvi che ne verrete rapiti alla prima fioritura o raccolto.
Un'orto in terrazza o balcone ha bisogno di qualche preambolo, di una rete di sostegno, che poi diventerà la vostra "green resource", la vostra chance verde, la possibilità, in poche parole, di riversare i vostri scarti vegetali, organici ed inorganici, vedere nascere un ricchissimo fertilizzante per la vostra "creatura" e dimezzare i rifiuti da smaltire. Vi sembra poco? A me no!
Prima di iniziare l'orto vero e proprio vi consiglio di iniziare il compost. Basta un grande vaso e per grande intendo una dimensione adeguata al vostro terrazzo o balcone, d'altronde anche l'orto sarà proporzionato, con strati di cartone, terra, cenere se avete il camino, gusci d'uova se le mangiate, fondi di té e caffè, scarti di frutta e verdura, tovaglioli usati, erbacce, potete ottenere un ricco compost.
Non sarà molto differente il procedimento per il vostro orto urbano e sarà un po' come cucinare, visto che la tecnica della stratificazione dei materiali si chiama "lasagna". Per quanto riguarda le dimensioni dei vasi, contenitori o cassoni tutto dipende dallo spazio di cui usufruite. Se avete tanto spazio potete coltivate tutto ciò che volete, ma dovrete scegliere dei contenitori profondi a seconda del tipo d'ortaggio. Se, invece, non avete molto spazio, dovrete scegliere delle tipologie di piante che possano crescere bene in vasi meno ingombranti. Tutto è possibile.
Scegliete vasi tondi e non troppo alti per le erbe aromatiche, vasi rettangolari e profondi almeno 40cm per pomodori, biete, lattughe, spinaci e vasi grandi e profondi per zucchine, melanzane, cetrioli e fagiolini. Io consocio sempre diverse piante per vaso.
Il pomodoro con il basilico è tra i più famosi sposalizi, sia in tavola che in vaso. Le erbe potete consociarle quasi tutte, ovviamente in un vaso quelle che vogliono più acqua come basilico, prezzemolo, sedano, menta e in un altro rosmarino, salvia, timo e lavanda.
Per il resto, ci sono migliaia si siti web con liste di consociazioni ed ognuno diventerà mano a mano più esperto grazie all'osservazione.
Torniamo ai vasi, fate una base di argilla espansa, cartone, terra, compost, erba secca o piccoli legnetti, altra terra et violà, avrete un vaso ricco di sostanza organica per i vostri ortaggi.
Avete anche un vaso o meglio due di compost, mentre uno matura, l'altro si riempie di nuovi scarti, questo significa altra sostanza organica in potenza.
Al momento della semina o della messa a dimora di piantine state molto attenti a scegliere sementi da banche di semi antiche, come la nostra localissima banca di Sementi Indipendenti sito qui, oppure ad acquistare sementi biologiche, biodinamiche e sicuramente piantine non ibridate (F1).
Ci sono molti altri trucchi e consigli per portare avanti le vostre colture in balcone, ma ne parleremo in altri post.
Al prossimo!

martedì 28 giugno 2016

una dispensa tutta naturale


Se pensate che avvicinarvi alla cucina naturale sia complicato, leggete i miei consigli e molto probabilmente cambierete idea.
Uno stile di vita sostenibile richiede senza dubbio delle abitudini diverse dalle quelle attuali, dettate da ritmi di vita frenetici, lunghe giornate fuori casa o semplicemente mancanza di informazione. 
La buona notizia è che il tempo di cui disponiamo noi è lo stesso di cui disponevano Einstein, Maria Montessori e Chopin 😜, quindi bando alle ciance, anche noi possiamo fare grandi cose. 
Iniziamo dalla dispensa, la base imprescindibile di tutto, la vostra migliore amica se ben organizzata e il vostro più grosso limite se non ragionata. 
Una dispensa fatta bene, al contrario di ciò che molti possano pensare, deve essere ben assortita ma non straripante, non è una collezione di oggetti rari ma la vostra banca. 
Andiamo per ordine, partendo dai cereali, che sono alla base della nostra alimentazione e sono  7, più i cosiddetti pseudo cereali. 
A seconda che sia estate o inverno possiamo metterci dentro una piccola varietà di cereali, preferendo quelli a chicco più lungo per l'estate e quelli con il chicco più tondo per l'inverno, ma in linea di massimo ecco cosa dovreste non farvi mai mancare. 
Riso integrale, miglio decorticato, orzo decorticato, farro decorticato, riso semintegrale, grano saraceno, ed una varietà di pasta di diversi formati prediligendo quella di grani antichi quali senatore cappelli e timilia, fiocchi di avena. Potete arricchire la scelta con cous-cous integrale, bulgur, polenta, amaranto, quinoa, alternandoli. 
Passiamo ai legumi. Alternate le varietà di lenticchie, ceci, fagioli preferendo quelle coltivate più localmente, ma non tralasciando i fagioli azuki rossi, non locali, ma preziosi. Piselli secchi spezzati e fave fanno anche comodo. 
Farine: farina di grano tenero tipo 2 o integrale (meglio maiorca), farina di grano duro di tumminia o bidì o russello o senatore cappelli. 
Semi e frutta guscio: mandorle a mio avviso devono essere messe al primo posto, nocciole, sesamo, semi di girasole, semi di lino, canapa decorticata. 
Frutta secca: uvetta, datteri, albicocche. 
Varie: alga kombu, aceto di mele, tahin, tamari, miso di riso, senape all'antica, cumino, curcuma, sale integrale marino, bicarbonato, vaniglia, olio extravergine d'oliva, malto di riso, zucchero integrale, tè verde, tè bancha, latte vegetale, cioccolata fondente cruda, marmellata dolcificata con succo di mela o zucchero integrale. 
Frutta e verdure fresche di stagione di ogni colore. 
Ecco la dispensa iniziale. Non dovete acquistare tutto in una volta, potete aggiungere poco alla volta, con il passare del tempo vi ritroverete con una bella dispensa naturale. 
Ci sono moltissimi altri ingredienti da aggiungere una volta entrati appieno nel ritmo del bravo cuoco naturale e, non appena pronti potete lasciarmi un commento qui sotto. 
Al prossimo post! 


lunedì 27 giugno 2016

Earth Day 2016 Capo d'Orlando Per La Terra


Earth Day 2016 - Capo d'Orlando Per La Terra il video ufficiale della tre giorni più green dell'anno.

22-23-24 aprile 2016, Capo d'Orlando - Comune di Capo d'Orlando, Assessorato a Sport, Turismo e Spettacolo, Gentili Con La Terra, Veggie-ssima La Green Chef, Lunedì No Meat

Tasta


Si è conclusa anche questa nuova esperienza, organizzata da una giovane agenzia di produzione eventi culturali, la Crewell, al Perditempo di Barcellona Pozzo di Gotto. 
Insieme a me, gli ortaggi della Zappa e il Lombrico, un'azienda agricola di un giovanissimo imprenditore agricolo Sebastiano e i semi antichi di Eva e Franky di Sementi Indipendenti.
Una serata interessante e diversa, un locale carinissimo, personale gentilissimo e una lista cocktail ricca di spezie e ingredienti biologici. 
L'ingrediente principe della serata, il pomodoro, ha trovato impiego in quattro piatti, dal gazpacho al dolce ed è stata una scelta azzeccata in una serata così calda come quella di ieri. 
Il tema della serata, la biodiversità è stato trattato da vari punti di vista: quello di Eva e Franky di Sementi Indipendenti, i nostri banchieri dei semi antichi, quello del produttore Sebastiano che i semi li pianta, gestendo il suolo in maniera pulita e naturale, il punto di vista della cuoca naturale, che trasforma i frutti della terra preservandone le virtù ed esaltandone la freschezza. 
Abbiamo parlato di suolo, di pesticidi pericolosi e di stagionalità, abbiamo citato Vandana Shiva e chiacchierato amabilmente di salute e ingredienti semplici. 
Abbiamo visto insieme la preparazione di alcune pietanze ed ho descritto il menù composto per il 95% di prodotti a cm 0 poichè provenienti da Barcellona stessa. 
Con un team così la serata non poteva che essere gradevolissima e biodiversa!
Alla prossima. 

lunedì 4 aprile 2016

Meat Free Monday Everywhere

E' con estrema gioia che vi presento l'ultimo nato in casa "Lunedì No Meat", il primo di una lunga serie di libri di ricette collettivi del circuito Meat Free Monday Global.
Il progetto, si fregia della collaborazione di oltre 30 Paesi, tantissime ricette insolite raccolte nel corso di mesi di collaborazione. 

Nell'introduzione abbiamo il piacere di ospitare una famiglia speciale, la famiglia vegana e ambientalista più famosa al mondo, un gesto affettuoso, il loro, che non solo dona prestigio al libro di cucina, ma sottolinea ulteriormente la generosità dei membri di questa splendida campagna.
Ovviamente non vi svelerò qui il nome degli ospiti d'onore, ma dovrete andare a curiosare sul nostro libro, che per altro è completamente gratuito ed estremamente interessante.

Creatore e coordinatore del ricettario è il presidente di Gentili Con La Terra, la nostra Veggie-ssima, Francesca Molica Colella. 
Con lei Karen Trevayne (Meat Free Monday Belgio) editore, Morgan Johnson e Catherine Chao (Meatless Monday USA) grafica e Nina Kristine Oloffson, autrice del blog PlantePusherne che ha fornito supporto e consulenza.

La presentazione è avvenuta in anteprima in dicembre a Parigi, in occasione del COP21, il summit sui cambiamenti climatici, ma il lancio vero e proprio Noi di Meat Free Monday Global lo facciamo tutti insieme Lunedì 4 aprile lo e dedichiamo alla Terra nel suo mese, aprile, l'Earth Month, perchè non dimentichiamo che diminuire il consumo di carne diminuisce il nostro impatto sulla Terra, aiuta a combattere i cambiamenti climatici, garantisce più risorse per tutti.

Less Meat = Less Heat


Trovate il pdf al link qui sotto:
Meat Free Monday Everywhere

giovedì 28 gennaio 2016

Verdure fermentate o insalatini


Microbiota.....sapete cos'è? Semplicemente la flora intestinale, quella colonia di microorganismi che ci tiene in salute, che combatte ogni invasore esterno, che tiene a bada i batteri patogeni.
Il microbiota è fortemente influenzato dallo stress, ma ancora maggiormente dall'alimentazione. Uno stile di vita squilibrato dal punto di vista dietetico, l'assunzione di farmaci e la frenesia della quotidianità, conducono alla disbiosi intestinale, un'alterazione del microbiota.
Per mantenere in salute la nostra flora batterica possiamo ingerire probiotici, ceppi differenti di microorganismi che aiutano il nostro organismo e le difese immunitarie.


Pieni zeppi di probiotici sono gli alimenti e le bevande fermentate, ma non spaventatevi, alcuni di essi erano già conosciuti dai nostri avi e gli altri appartengono a popoli più lontani, ma anch'essi vengono usati da secoli.
In particolare oggi parliamo di verdure fermentate, cavolo,
sauerkraut o crauti in Germania, insalatini in Giappone.



La preparazione è molto semplice, ma richiede qualche accortezza, in particolare che le norme igieniche siano assolutamente rispettate. Mani pulitissime, utensili, contenitori e superfici altrettanto.
Inizate a lavare le verdure che avete scelto e ad affettarle molto sottilmente. Preparate un vaso di vetro o di ceramica capiente abbastanza da contenere le verdure e il liquido che si formerà nei giorni seguenti. Occorre anche un peso, che tenga le verdure pressate sotto il livello del liquido, sempre!
Io tengo da parte delle foglie di cavolo (cappuccio o verza) intere da usare come "tappo".


Il secondo e ultimo ingrediente che serve è il sale marino integrale, di Mothia per i siciliani, il più "locale" per gli altri.
Io uso 1 cucchiaio di sale per 1 intero cavolo cappuccio affettato, cioè un'intera ciotola di verdure.
Massaggiate le verdure con il sale e fatelo per alcuni minuti. Noterete che inizierà a formarsi del liquido, continuate e poi lasciate riposare per 10-15 minuti.
Trasferite tutto nel vaso di vetro e mano a mano che inserite le verdure pressate bene con la mano o con un cucchiaio, in modo da compattare bene e continuate finchè non avrete inserito tutte le verdure. Se avete le foglie di cavolo intere mettetele sopra a chiudere e ponete il "peso", come ad esempio una bottiglia di vetro (lavata in precedenza) piena d'acqua.


Coprite con una garza o strofinaccio pulito e lasciate fermentare lontano da calore o luce diretta per 3 giorni, controllando sempre che le verdure siano sempre ben pressate e sommerse dal liquido.
Trascorsi i 3 giorni trasferite le vostre verdue fermentate in vasetti più piccoli, coprendo sempre con il liquido, tappate e conservate in frigo.



Consumatene un cucchiaio al giorno ai pasti ed usateli nelle vostre ricette!


domenica 10 gennaio 2016

Base per pizza fatta in casa (senza lievito)


Io non sono una brava consumatrice, non vado quasi mai al supermercato.
La mia dispensa è composta da beni di prima necessità, come farina, legumi, malto, zucchero integrale, cereali integrali sotto varie forme. Al momento di decidere cosa voglio preparare o che ricetta voglio modificare, vado a vedere in dispensa quale sarà la sfida.
Ieri sera avevo voglia di pizza, non avevo tempo e non avevo le basi già pronte, ma avevo la farina integrale....ed ecco qui cosa ho fatto.


Con pochi ingredienti, naturali e semplicissimi, in pochissimo tempo ho ottenuto 2 ottime basi per pizza, pronte per essere guarnite ed infornate.
Dopo aver preparato l'impasto, averlo lasciato a riposare 10 minuti, steso con il mattarello, l'ho cotto sulla griglia di ghisa, ma potete farlo anche in padella ben calda, senza olio.

Ingredienti per 2 basi:
250 gr di farina di grano tenero tipo 2 o integrale
100 gr o qb d'acqua a temperatura ambiente
40 gr di olio extravergine d'oliva
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino da caffè di bicarbonato
2 cucchiaini di aceto di mele non pastorizzato

Procedimento:
Impastate insieme tutti gli ingredienti, formate una palla liscia e soda, dividetela a metà e fate riposare per 10/15 minuti. Trascorsi, stendetela con il mattarello, ben sottile e, nel frattempo mettete a scaldare la griglia di ghisa o padella. Cuocete una base alla volta, 2 minuti per lato.
Le basi così ottenute possono essere condite e messe in forno subito o conservate avvolte in un panno o carta forno.
Il risultato è di gran lunga migliore di quelle confezionate!